Hoa’s place

Hoa’s Place

Hoa’s place é il tipo di posto che mi piacerebbe gestire se avessi un posto da gestire come Hoa’s place.
Non so, come Don Armando a Tulum, o Evaristo a Playa Blanca in Colombia.
Hoa’s place é a Danang, in localitá China Beach, che, secondo l’omnisciente LP*, era la spiaggia dove gli americani venivano a rilassarsi a ritmo di rock’n’roll drante la guerra.
Ci sono una cinquantina di metri per arrrivare alla spiaggia, e alle spalle troneggia la pagoda della Marble Mountain.
É lí che ho trovato, cercando un bancomat, una colossale statua di un Budda in marmo su cui si arrampicavano tanti piccoli monaci quasi fossero dei neonati!

Hoa’s place é a basso costo, una camera con ventilatore costa circa 7 dollari americani, ed é abbastanza rilassato da farti dimenticare che ti trovi in un Vietnam dove tutto ha un prezzo in dollari se sei un turista.
Con 10000 dong, la moneta vietnamita, poi servirti una birra dal grande frigo comune, e segnare ció che hai preso sul registro dove Hoa ha scritto il tuo nome e il tuo numero di stanza. Hoa non controlla quello che prendi, alla fine fará il conto e ti dirá quanto. Hoa ha fiducia nella tua onestá.
Magari la moglie un po’ meno.
La cena é comunitaria, 3 dollari e mezzo, se ti va.
E per quel prezzo, mangi abbastanza bene.
Secondo uno dei poster alla parete, gli involtini primavera della moglie di Hoa sono impareggiati e impareggiabili nella regione.
Involtini primavera, pesce alla brace o in padella, curry vegetale, carne stir fried, molte verdure sia crude che cotte e gli immancabili noodles e riso al vapore.
A colazione invece frittelle con banana o mango o pancetta, e caffé nero. Volendo c’è anche il latte, ma é quello condensato, che i vietnamiti sembrano preferire a quello fresco.
Hoa é il re. Da una sdraio all’ombra di una tettoia sorveglia che tutto vada per il meglio, che tutti si divertano, che la birra sia sempre presente nel frigo, anche perché a Hoa non piace la birra calda.
Hoa controlla il posto, sua moglie controlla Hoa, e un omino piccolo piccolo continua a riempire il frigo di birra.
Ci sono Astrid e Simon, la coppia svizzero-tedesca che continuo ad incontrare in giro, e un’altra coppia di austriaci, e un inglese working-class con fidanzata vietnamita e chitarra.
Dopo cena, il frigo é proprio lá alle tue spalle, e la birra va, mentre si parla di dove si é stati, di dove si sta andando, di quanto costa che, di come sia difficile trovare cartine e filtrini e del tabacco secco e rasposo che vendono a Pechino, mentre la gente va e viene dalla spiaggia, dove qualcuno ha organizzato un faló.
Hoa é sempre lí, che sorride, con qualche birra in piú, sotto la sua veranda.
Fino a che l’omino non verrá a chiudere la porta a spegnere le luci.
Domani si va in spiaggia ad Hoa’s place.

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